Esempio di sfruttamento delle varie tipologie di ecobonus al 110% previste dal decreto rilancio 2020:
Gli interventi trainati sono quelli definiti ex novo nel decreto rilancio, e quelli presenti nell’ex Art 14 DL 63/2013, che elencherò qui sotto. Li analizzo in particolare per quanto riguarda le costruzioni unifamiliari:Ad esempio, nel mio caso ho necessità, su una viletta unifamiliare, di:
- 1) Rifare la copertura del tetto, sopra ambiente riscaldato
- 2) Rifare le facciate con cappotto
- 3) Sostituire infissi
- 4) Installare impianto fotovoltaico+ accumulo+colonnina ricarica
- 5) Solare termico
- 6) Acquisto e posa in opera di sistema di climatizzazione invernale a biomasse.
Nel mio caso l’intervento trainante è l’intervento 2, (punto j tabella ) che coinvolge più del 25% della superficie disperdente lorda. Costo circa 40.000€ (spesa massima 50.000€), detraibile nativamente al 110% in 5 anni.
L’intervento 1 da solo non arrivava a coprire il 25% della superficie disperdente lorda, quindi non ho potuto usarlo come intervento trainante (punto b tabella). Costo circa 50.000€ (detrazione – non spesa – massima 60.000€-> spesa max 54500€), detraibile al 110% in 5 anni perchè effettuato insieme all’intervento trainante
Notare che ho scelto di separare gli interventi 1 e 2, che sono in realtà simili, perchè esistono due possibili voci di spesa da detrarre, per questo tipo di interventi:
Il punto J definito nel decreto rilancio, che è un intervento trainante riguardante coibentazioni superfici involucro “esterno” edificio, ha un limite di spesa 50.000€ per edifici unifamilairi, e richiede che la superficie interessata sia >25%.
Il punto B definito nella legge 63/2013 art 14, e aggiornato nel decreto attuativo di luglio (tabella1 allegato B), che è un intervento trainato (vedere leggenda in fondo a tabella 1 allegato B) riguarda anche lui coibentazione di superfici involucro “esterno”, ha un massimale di 60.000€ di detrazione (54500€ di spesa) e non ha limiti su superficie coinvolta.
Sulle fatture di entrambi gli interventi sarà possibile optare per lo sconto in fattura o cessione del credito, anche eventualmente separando ogniuna delle due fatture in due sottofatture che siano almeno pari al 30% del totale dell’intervento singolo.
Si noti che l’ecobonus al 110%, nella sostanza permette un risparmio massimo rispetto al bonus standard, di 17.500€, che sono la differenza tra una detrazione al 65% o al 100% sul massimo di 50.000€. Quindi non è così incisivo come si potrebbe pensare. La differenza la fa la possibilità di cessione del credito/sconto in fattura, e la possibilità di effettuare interventi trainati.
L’ intervento 3 è un intervento (punto c tabella )trainato al 110%, che prevede l’estensione dell’aliquota al 110% al posto della classica 65%. Il massimale è 60.000€ di detrazione (quindi 54.500€ di spesa). Con limiti sui prezzi a mq dipendenti da zona climatica. Nel mio caso, salvo modifiche, 650€ mq di finestra. In generale tutto quello che è descritto nel’ex art 14 del dl 63/2013 è detraibile al 110%, se associato a un intervento trainante.
L’ intervento 4 è un intervento trainato al 110% e prevede installazione di 6kw di pannelli e relativo inverter. Nel mio caso i lavori non prevedono cambi di forma involucro esterno, o aumenti di volumetria, o cambi di destinazione d’uso, quindi il limite sarà di 2400€/kw; 1600€/kw altrimenti. La batteria una tesla powerwall da 14.5 kwh. Il dimensionamento della batteria va fatto tenendo conto che non sarà possibile vendere la produzione in eccesso al GSE, ma sarà obbligatorio “regalarla”. Quindi è bene cercare di autoconsumare il più possibile, mettendo una batteria bella grossa, soprattutto per mesi in cui il sole potrebbe farsi vedere poco consecutivamente per alcuni giorni (questo vale a patto che produzione media giornaliera sia superiore al consumo medio giornaliero). Nel mio caso nei mesi peggiori (novembre dicembre e gennaio) so che avrò una produzione media di 7.5kwh/giorno, ma essendo il mio consumo medio inferiore, con 14.5kw riesco a coprire la maggior parte delle giornate in cui la produzione sarà zero attingendo dalla batteria.
L’intervento 5 (punto k tabella) ha un limite di 100.000€ di detrazione, e 1250€/mq.
L’ intervento 6 (punto y tabella) è un intervento trainato al 110%, da non confondere con l’intervento trainante di sostituzione della caldaia, che in certi casi (zona non metanizzata, e comune senza problemi di inquinamento) può permettere sostituzione con impianto a biomasse. In questo caso, il punto 2-bis del’ex art 14 dl 63/2013, parla di “acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale a biomasse” con detrazione al 50%, non di sostituzione. Quindi in sostanza si può acquitare una stufa o una caldaia a pellet, e detrarla al 110%. Nel limite complessivo di 100.000€ se riqualificazione globale, o 30.000 , con limite di 350€/kw per impianti <35kw.
Per ottenere le detrazioni al 110%, è necessario:
- fare due APE, prima e dopo l’intervento, per attestare miglioramente 2 classi energetiche
- presentare relazione tecnica ex legge 10 con elenco di tutti gli interventi da effettuare, e va presentata in comune CONTESTUALMENTE all’inizio lavori, non successivamente.
- far certificare la congruità dei costi con i prezzari al mq (che devono acnora essere aggiornati)
- far certificare il credito da un caf/commercialista in caso di cessione credito o sconto in fattura.
Ora si attende solo che escano eventuali aggiornamenti dei limiti di spesa/mq per infissi e cappotti, e dettagli su come effetuare pagamenti, sconti in fattura, cessione del credito, ecc.