Aggiornato al 30/06/2020, grafici aggiornati quodidianamente
Una carrellata di grafici che mostrano l’andamento dei contagi covid19 in diversi paesi europei e nel mondo. Puoi trovare qui dati più dettagliati sul contagio da coronavirus in Italia. I tamponi positivi non rappresentano la reale diffusione del virus. Una stima è mostrata nei grafici: è basata sul numero dei decessi 18 giorni dopo il dato (il tempo medio tra insorgenza dei sintomi e decesso, è di 18 giorni) e un durata media del ricovero per chi guarisce di 21 giorni, e una stima di un numero di asintomatici non rilevati pari al numero di positivi rilevati. Ipotizzando una mortalità del coronavirus del 1,1%0,4% 0,05% ricavata da mortalità in zone dove è stato fatto un tampone a tappeto, ed esami sierologici (secondo i dati del 28/03/2020, 7500 decessi, 3.000.000 di contagiati in italia https://www.imperial.ac.uk/media/imperial-college/medicine/sph/ide/gida-fellowships/Imperial-College-COVID19-Europe-estimates-and-NPI-impact-30-03-2020.pdf), il 70% di asintomatici non rilevati, e i guariti, si ricavano i contagi di 18 giorni prima. Non è molto precisa, ha un grosso margine di errore (dovuto all’incertezza su tasso di mortalità effettivo, ma anche alla diversa strategia di rilevazione e di comunicazione decessi/guariti dei vari stati) , ma può dare un’idea.
Contagi, decessi e guariti da coronavirus in Francia aggiornati ad oggi:
Contagi, decessi e guariti in Spagna per coronavirus aggiornati ad oggi:
Contagi, decessi e guariti in Germania aggiornati ad oggi:
Contagi, decessi e guariti in Italia aggiornati ad oggi:
In Francia, Spagna, Italia e Germania si nota come ci sia stato un forte picco (l’entità può essere mal stimata, ma l’andamento è sostanzialmente corretto) – linea azzurra – nella parte centrale di marzo, e uan successiva costante discesa dovuta al distanziamento sociale e al lockdown.
Contagi, decessi e guariti nel Regno Unito aggiornati ad oggi:
Contagi, decessi e guariti in Polonia aggiornati ad oggi:
Contagi, decessi e guariti in Belgio aggiornati ad oggi:
Contagi, decessi e guariti in Olanda aggiornati ad oggi:
Contagi, decessi e guariti in Svizzera aggiornati ad oggi:
Contagi, decessi e guariti in Norvegia aggiornati ad oggi:
Contagi, decessi e guariti in Svezia aggiornati ad oggi:
Contagi, decessi e guariti in Grecia aggiornati ad oggi:
Contagi, decessi e guariti in Finlandia aggiornati ad oggi:
Contagi, decessi e guariti in Russia aggiornati ad oggi:
Contagi, decessi e guariti in USA aggiornati ad oggi:
Contagi, decessi e guariti in Iran aggiornati ad oggi:
Contagi, decessi e guariti in Israele aggiornati ad oggi:
Contagi, decessi e guariti in Brazil aggiornati ad oggi:
Contagi, decessi e guariti in Turchia aggiornati ad oggi:
Guardando i dati, bisogna considerare che il numero di persone trovate positive al coronavirus, dipende fortemente dall’impegno che uno stato mette nella ricerca del contagio, cioè da quanti tamponi vengono fatti. Alcuni stati, come Il Regno Unito, ma non solo, avevano inizialmente deciso di non eseguire verifiche a tappeto per rilevare il numero di contagiati, quindi i valori dei positivi al tampone possono rappresentare molto male la diffusione del contagio, e andrebbero moltiplicati per 100 o più per avere valori attendibili.
I dati sono tratti dal seguente studio https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(20)30566-3/fulltext
e integrati con aggiornamenti al 4/05/2020
Durata del periodo in cui si è infettivi: 8-37 giorni (media 20 giorni)
Durata del periodo di incubazione: 4-15 giorni (media 5 giorni)
durata del periodo con febbre (solo sintomatici): 12 giorni
durata del periodo tra insorgenza malattia e febbre(solo sintomatici): 1 giorno
durata del periodo tra insorgenza malattia e tosse (solo sintomatici): 1-3 giorni
durata del periodo tra insorgenza malattia e difficoltà respiratorie: 7 giorni
durata del periodo tra insorgenza malattia e problemi respiratori gravi (ovviamente non tutti li hanno avuti): 12 giorni
durata del periodo tra insorgenza malattia e ricovero terapia intensiva (ovviamente non tutti): 12 giorni
decorso della malattia: 22 giorni (guarigione) o 18,5 giorni (decesso)
il 65% dei pazienti è uomo, il 35% donna, la differenza diminuisce con l’aumentare dell’età.
l’ 87% dei pazienti ha più di 70 anni
il 63% dei deceduti aveva almeno un’altra patologia (principalmente ipertensione, diabete, fibrillazione atriale)
Distribuzione decessi per coronavirus in italia per fasce di età (fonte protezione civile)
Da notare che questi dati differiscono notevolmente da nazione a nazione. Ad esempio in Germania e Svizzera, dove il sistema sanitario non si è sovraccaricatoneanche localmente, grazie al fatto di aver avuto più tempo per prepararsi, e ad una maggiore presenza di medici di base sul territorio, la durata media del decorso è molto minore, quasi la metà (13 giorni invece di 22). Questo perchè molti pazienti a rischio sono stati trattati prima che potessero sviluppare una polmonite o altri sintomi da infezione.
Età
Decessi (al 26 marzo)
% sul totale
Letalità
<30
2
0.03%
0,1%
30-39
17
0.25%
0,3%
40-49
67
0.98%
0,7%
50-59
243
3.57%
2%
60-69
761
11.19%
7,1%
70-79
2403
35.32%
19,8%
80-89
2702
39.72%
28,1%
90+
608
8.94%
26,3%
Contagi, decessi,guariti, ricoverati, in terapia intensiva, e tamponi fatti in Italia aggiornati ad oggi:
Come verificare i contagi reali?
Data la durata media della degenza prima del decesso di 18 giorni, si ricava che le persone che risultano decedute ad esempio il 19 marzo, sono quelle che si sono infettate intorno al 1 marzo. Se si ipotizza una mortalità dell’3%, e le persone decedute il 19 marzo fossero 600, vuol dire che il 1 marzo il numero di contagiati era di circa 600/3*100=20.000, mentre il primo marzo i tamponi avevano trovato positivi solo 1691 persone. Quindi basandosi su questo dato, i contagiati reali erano 12 volte di più! (la mortalità potrebbe non essere accurata, questa stima è un po’ un cane che si morde la coda, ma facendo più iterazioni può dare dei buoni spunti). Cosa simile si può fare usando i dati sulle guarigioni e la degenza media, e facendo una media tra i due valori.
Quindi ad esempio, si può ipotizzare che se il 17 marzo i tamponi positivi erano 31.000, i contagiati reali fossero circa 350.000 e così via..
Tutto questo per evidenziare che i tamponi positivi non rappresentano affatto un buon metodo per stimare il numero di contagiati!!! I contagiati sono decine di volte maggiori, anche se è difficile fare stime precise se non in retrospettiva.
Si può vedere come ad esempio il 18 marzo, vengano riportati 36.000 contagi ufficiali, ma la stima si aggira sui 500.000. I numeri dei contagi stimati fino a 18 giorni prima della data odierna (il grafico è aggiornato automaticamente ogni giorno) sono ottenuti guardando il numero di decessi il 18° giorno successivo. I dati stimati più recenti di 18 giorni fa sono calcolati facendo una media esponenziale del rapporto tra contagi stimati e rilevati sui giorni -20,-19,-18, e moltiplicando tale valore per i contagi dei giorni successivi sino ad oggi (valori tra parentesi). Ha un minimo di senso solo se non cambiano drasticamente le strategie con cui si fanno i tamponi, e comunque non è molto affidabile dati i dati di partenza già poco precisi. Aggiornamento del 31/03/2020 – da questo studio relativo a dati fino al 28/03 Imperial College covid19 estimates i contagiati in Italia sembrano essere plausibilmente almeno 3.500.000, a fronte di circa 100.000 tamponi positivi. A quella data la mortalità è dello 0,2-0,3% (regredendo di 18 giorni, ri-stimando contagiati e avendo dato su decessi del 28), usando questi valori, sono cambiate notevolemnte le stime qui presentate (basate 50% su decessi, e 50% su guariti)
Ad esempio in Spagna vengono fuori delle stime di contagiati molto molto alte (più di un 1.500.000, a fronte di 15.000 ufficiali), in parte perchè in effetti ci sono molti morti rispetto ai contagi ufficiali del giorno corrente (e a maggior ragione molto alti rispetto a 18 giorni prima), in parte perchè probabilmente ci son state modifiche nella realizzazione di tamponi.
Grafici aggiornati automaticamente ogni giorno, ultima modifica articolo 3/05/2020.
Sono di seguito presentati grafici, aggiornati automaticamente con gli ultimi dati disponibili, relativi al numero di contagiati in Italia, cumulativi e per giorno. Per i dati covid19 Europei guarda qui
Notare che il numero di contagiati è riferito esclusivamente al numero di tamponi positivi rilevati. I dati reali sono probabilmente 10-20 o più volte maggiori (es se i contagi rilevati al 15 marzo sono 24.000, le persone realmente contagiate sono più di 240.000), come ben spiegato qui
Contagi, decessi,guariti, ricoverati, in terapia intensiva, e tamponi fatti in Italia aggiornati ad oggi:
Quanti sono realmente i contagiati da coronavirus in italia?
La stima dei contagi reali, è basata su una mortalità dello 0,20% (se non si satura la capacità ricettiva degli ospedali), e considerando il tempo medio tra manifestazione malattia e decesso di 18 giorni. Semplicemente si valuta il numero di decessi in un giorno, e si calcola quanti contagi reali ci sarebbero dovuti essere 18 giorni prima per avere quel numero di morti data la mortalità (es se si sa che 18 giorni fa c’erano 1000 contagiati reali – dato in realtà non disponibile – e considero una mortalità dello 0,4% 0,2%, vuol dire che oggi dovrei avere 2 decessi). I dati di questa stima sono molto imprecisi, ma oscillano tra 10 e i 100 volte il numero di tamponi positivi, portando a stimare al 19 marzo 2020 circa 500.000 contagiati in italia, contro 40.000 tamponi positivi rilevati.
Aggiornamento 01/04/2020 – date le ultime stime dell’ Imperial-College, la mortalità sembra essere decisamente più bassa, circa 0,4% 0,2% (28/04/2020). Al momento viene usato quel valore per stimare i contagi reali.
Contagi, decessi e guariti in Italia aggiornati ad oggi. La stima in azzurro ha una scala diversa (divisa per 10), e i valori tra parentesi sono una proiezione della stima, che ha senso solo finchè si mantiene il trend di crescita (dal 16 marzo in poi, che sembra essere stato il momento di picco dei contagiati reali, i valori tra parentesi hanno poco significato). Il picco di contagi reali sembra esserci stato circa 18 giorni prima del 1 aprile, giorno da cui comincia a stabilizzarsi e si spera a scendere il numero di decessi, quindi intorno al 14-16 di marzo. Questo dato è piuttosto attendibile, anche se la stima del numero dei contagiati che ci sono stati nel momento di picco può essere errata, l’andamento (e quindi il momento di picco) è più attendibile.
Notare che il numero di tamponi positivi totali, e positivi ancora positivi continuerà a crescere anche dopo il momento di picco dei cotnagi reali, a causa della lentezza con cui vengono trovati i contagiati. L’unico modo per avere una buona idea dell’andamento dei contagi effettivi è valutare a posteriori il numero di ricoveri e di decessi.
Italia, tamponi positivi per regione:
Guardando i dati, è bene tener conto che il numero di persone trovate positive al coronavirus, dipende fortemente dall’impegno che uno stato mette nella ricerca del contagio, cioè da quanti tamponi vengono fatti. Alcuni stati, come Il Regno Unito, ma non solo, hanno deciso di non eseguire verifiche a tappeto per rilevare il numero di contagiati, quindi i valori dei positivi al tampone possono rappresentare molto male la diffusione del contagio, e sono tra le 10 e le 100 volte maggiori. Guarda i dati Europei
I dettagli su conti e fonti sono presenti nell’articolo originale in inglese.
NB dati aggiornati ad oggi si possono trovare qui.
Con tutto quello che sta succedendo con il Coronavirus, è difficile pensare alle azioni contenitive da attuare.
In questo articolo cercherò di spiegare con grafici, dati e modelli e citando tutte le fonti.
Quanti casi di coronavirus ci saranno?
Quanti di questi saranno rilevati?
Cosa succederà quando saremo nel pieno della diffusione?
Cosa dovrei fare?
Quando succederà?
Alla fine dell’articolo avrai capito che:
Il coronavirus arriverà anche a bussare alla tua porta
Arriverà con un tasso di crescita esponenziale (senza contromisure)
Sarà estremamente diffuso in poco tempo (settimane)
Quando succederà il sistema sanitario si saturerà, se non ci saranno restrizioni alle interazioni sociali.
I lavoratori del servizio sanitario non potranno gestire tutto il lavoro, anche perchè alcuni si ammaleranno e moriranno.
Si dovrà decidere quali pazienti assistere e quali lasciare morire.
L’unico modo per ridurre la diffusione e ridurre il problema, è ridurre OGGI le interazioni sociali. Cioè, non incontrare nessuno per quanto possibile.
Le istituzioni potrebbero avere paura di reagire in modo eccessivo, e danneggiare l’economia. Ma in poche settimane gran parte del mondo sarà nella stessa situazione.
Crescita dei contagi
Fuori dalla cina sta succedendo la stessa cosa
Se a partire da questi dati, si proietta in la di una settimana, questi sono i risultati (riferiti ai dati di contagi rilevati con tamponi, che vedremo, non sono una accurata rappresentazione dei contagiati reali)
Per capire come agire per avere una reazione efficace, bisogna guardare alle nazioni che sono già state colpite (Cina, e per gli altri stati, Italia)
China
Questo è forse il grafico più importante:
Le barre arancioni, sono i casi rilevati, cioè i tamponi positivi di ogni giorno.
Le barre grigie, sono i casi reali di persone infettate ogni giorno, ma che nessuno sapeva fossero infette in quel giorno. Questo è un dato che si può ricavare solo a posteriori, facendo stime in base a mortalità, aspettativa di vita malati, ecc.
In sostanza le barre arancioni rappresentano quello che si pensava stesse succedendo, e il grigio è quello che stava realmente succedendo.
Ad esempio, il 21 gennaio il numero di nuovi casi rilevati era circa 100. Nella realtà, a posteriori si è capito che i nuovi casi reali erano circa 1500. (sempre casi nuovi, cioè in più rispetto al giorno precedente)
Due giorni dopo, i casi rilevati erano 400, e basandosi su questo solo dato, relativamente piccolo, han deciso di chiudere tutto. Ed è stata una scelta estremamente sensata, perchè nella realtà si è scoperto a posteriori che a fronte di 400 nuovi casi scoperti quel giorno, quelli reali erano 2500, ma nessuno lo sapeva.
A seguito della chiusura, i nuovi casi reali hanno cominciato subito a diminuire la loro crescita, mentre quelli rilevati continuavano ad aumentare (perchè si stava continuando fare tamponi). Ma la situazione si era così “salvata”.
Come si può vedere dal seguente grafico:
Tutte le regioni (esclusa la regione epicentro del virus) che hanno subito limitato le interazioni sociali appena trovato il virus, non hanno avuto aumento esponenziale dei contagi.
Tornando al grafico degli eventi in china, e valutandolo nei momenti di espansione (semi) incontrollata:
Se si sommano i nuovi casi rilevati fino al 22 gennaio, la somma è 444. Ma la somma dei casi reali è circa 12.000 casi!! Cioè circa 27 volte tanto.
Lo stesso si può applicare in Italia, Francia, Spagna…
Quindi se al 10 marzo in Francia hanno rilevato 1400 casi, potrebbero esserci fino a 30 volte tanti, cioè oltre 40.000 casi reali!
Con questi numeri, WHUAN era chiusa già da molto tempo.
E’ MOLTO importante bloccare in fretta i contatti tra le persone, perchè più passa il tempo, più un giorno di ritardo porta a peggiorare maggiormente i risultati in termini di diffusione. Ritardare di un giorno dopo 5 giorni dal contagio iniziale, è molto meno grave che ritardare di un giorno dopo 7, in termini di velocità di diffusione.
Detto in altre parole, più passa il tempo, meno possibilità di ridurre i danni ci sono.
Ad esempio, iniziare a contenere il virus impedendo alle gente di incontrarsi, partendo con il blocco dopo 20 giorni dalla comparsa del caso 0, o dopo 21 giorni, porta dopo 10 giorni a una differenza del 40% nel numero dei contagiati. Questo con solo un giorno di ritardo (ipotizzando crescita esponenziale con parametri forniti da OMS).
Per questo è fondamentale agire in fretta, e ridurre al minimo le interazioni con le altre persone.
Perchè serve non solo ridurre, ma anche ritardare il contagio?
E’ importante rallentare la diffusione, oltre che limitarla, per evitare che tutti si ammalino contemporaneamente.
Circa il 19% delle persone contagiate richiede il ricovero, e di queste una piccola parte, circa il 5%, richiede trattamenti da terapia intensiva.
Se si riesce a ospitare tutti i contagiati in ospedali, la mortalità (calcolata come decessi/casi totali rilevati, che non è particolarmente attendibile, dato che come si è già visto i casi reali sono molti di di quelli rilevati e qundi potrebbe essere decisamente più bassa) risulta essere di qualche %. A seconda degli stati ci sono differenze, dovute in gran parte all’età medie dei soggetti contagiati.
Per tutte le persone che avrebbero bisogno di cure, ma che non si riescono a ricoverare in ospedale, la mortalità sale notevolmente. Si può ipotizzare un 90% per il 5% che avrebbe bisogno di terapia intensiva, un 15% per chi avrebbe bisogno di cure ospedaliere non da terapia intensiva (es, ossigeno).
Nella sostanza, la parte di pazienti che ricade nell’area viola, non verrebbe assistita perchè non ci sarebbero risorse per farlo, e di questa una grossa parte, anche il 50%, morirebbe.
La curva si può abbassare e allungare, riducendo quindi il numero di vittime, rispettando le solite regole che si continuano a ripetere:
ridurre le occasioni di contatto interpersonale, riducendo le attività lavorative aperte, e quindi la necessità di muoversi vicino ad altre persone
lavare sempre la mani ogni volta che si tocca qualcosa che può essere stato toccato da qualcun altro. (maniglie, soldi, pacchetti, merci)
non mettersi mani in bocca, naso, occhi.
non avvicinarsi a meno di 2 m da nessuno. Idealmente anche in casa. E idealmente si dovrebbe evitare di pranzare o passare tempo vicino a congiunti padri/madri/fratelli/zii cugini. Di sicuro non invitare amici a casa perchè ci si annoia
non uscire in luoghi dove non si riesce a mantenere la distanza di 2m, e in ogni caso lavare sempre le mani appena possibile se si toccano oggetti toccati da altri.
Immunità di gregge
Alcuni stati stanno ipotizzando di non ricorrere a particolari misure per evitare la diffusione del virus, ma solo a misure che la rallentino.
Bisogna innanzi tutto tenere conto che far scomparire il virus, a livello europeo, è una cosa difficilmente realizzabile. Quindi, una volta finita l’emergenza attuale, con alto numero di contagi nel Nord Italia, il virus continuerà comunque a girare, e sarà possibile che si ripresentino (se già non si presenteranno in altre zone, ad es al centro e al sud nelle prossime settimane) nuovi focolai. E non c’è modo di evitarlo, contando anche che i nuovi infetti potrebbero arrivare da nazioni confinanti.
Quindi, alcuni stati (Germania, ma soprattutto Regno Unito) stanno attuando misure restrittive molto blande, per lasciare che il virus si diffonda liberamente, anche se più lentamente.
Perchè Inghilterra e Germania stanno lasciando diffondere il virus?
Perchè stimano di avere una quantità di posti letto in terapia intensiva sufficiente ad accogliere il numero di malati che potrebbe presentarsi. La Germania ha circa 6 volte (28.000) i posti letto per abitante che ha l’Italia. Quindi può permettersi di curare contemporaneamente 6 volte i malati italiani. Se qui il 14 marzo abbiamo problemi già con 21.000 infettati (rilevati, quelli reali saranno ben più di 100.000, basandosi sui calcoli precedenti) e 1500 ricoverati in terapia intensiva concentrati in una regione ristretta, in Germania potrebbero permettersi 100.000 contagi rilevati e 9000 ricoveri senza eccessivi problemi.
Ragionamento simile sarà stato fatto in Inghilterra.
E’ un ragionamento molto pericoloso, anche se valido, perché il contagio potrebbe essere tanto rapido da saturare anche i posti letto tedeschi o inglesi, portando ada vere milioni di malati contemporanei, e centinaia di migliaia di posti letto in terapia intensiva, che in realtàà non ci sono.
In ogni caso, anche i nItalia, non si può pensare di riuscire a fermare il contagio, e si dovrà probabilmente attendere che si infetti una buona parte della popolazione (50-60%), in modo che il virus non trovi più con facilità ospiti per replicarsi. Ma questo in Italia dovrà accadere molto più lentamente che all’estero, se si vuole evitare di avere centinaia di migliaia di morti, e quindi la libertà di movimento sarà limitata per un lungo periodo, sicuramente ben oltre il 3 aprile.
Quanto dureranno le limitazioni agli spostamenti?
Dipende molto dalla rapidità con cui si diffonderà il virus nelle prossime settimane, soprattutto al centro e al sud.. Paradossalmente, più lentamente si diffonderà, più è probabile che le limitazioni vengano prorogate. Possibilmente anche fino a fine maggio.